martedì 22 febbraio 2011

Scatta l’ora del QR CODE per le etichette Barone Ricasoli

Il QR Code (abbreviazione delle parole inglesi quick response, ossia “risposta rapida”) è una evoluzione del codice a barre che all’interno di un piccolo quadrato composto da moduli neri riesce a contenere una notevole quantità di informazioni. Questo magico quadratino viene sempre più utilizzato per esempio dalle riviste come trait d’union tra il mondo cartaceo e quello multimediale.

Barone Ricasoli ha deciso di utilizzare il QR Code in tutte le retro etichette dei propri vini a partire dal 2011. Nel corso di questo anno dunque tutte le nuove annate che saranno via via commercializzate avranno il proprio QR Code nella retro etichetta. Per accedere alle informazioni è necessario possedere uno smartphone e scaricare il programma relativo appunto al QR Code.

Si procede dunque a fotografare il codice in retro etichetta in modo da collegarsi direttamente alla pagina del sito di Barone Ricasoli che riporta la scheda tecnica del vino in esame. In questa scheda sono contenute tutte le informazioni relative al vino: zona di produzione, uve utilizzate, metodo di vinificazione e di invecchiamento, andamento stagionale e premi ricevuti.

Il QR Code è già molto utilizzato nel mondo della moda, e firme prestigiose come Gucci e Louis Vitton lo hanno apposto sulle etichette dei proprio prodotti. Nel mondo del vino invece questo codice non è ancora diffuso e le etichette di Barone Ricasoli sono tra le prime al mondo a usarlo. D’altronde le cantine del Castello di Brolio da sempre rappresentano un centro di ricerca e sperimentazione in campo vitivinicolo, e quindi di diffusione di innovazione.

lunedì 21 febbraio 2011

Il buon vino "collante" dell'unità italiana


Tra i garibaldini partiti da Quarto per unire l'Italia, c’era anche Antonio Carpenè, che ha vissuto da protagonista l'evento storico più importante del nostro paese Etile Carpenè, quarta generazione della storica casa spumantistica, ha raccontato in un talk show a Montalcino il 18 febbraio scorso. Centocinquant'anni di Italia unita sotto il segno di Antonio Carpenè. Colui che nel 1868 sarebbe diventato il fondatore della più antica azienda spumantistica di Conegliano è tra i protagonisti che nel lontano 1860-61 ha lottato con indomito spirito di combattente per unire il paese sotto un'unica bandiera a fianco dell'Eroe dei Due Mondi, Giuseppe Garibaldi e gli oltre mille compagni di viaggio che con lui partirono da Quarto il 5 maggio 1860. "Uomo dotato di gagliardi sentimenti, fiero carattere, forte ed alto intelletto, generosa e gentile bontà" sono le parole che nel 1902 vengono riportate nel discorso di commiato dell'allora sindaco di Conegliano per rendere l'estremo saluto al grande personaggio che aveva contribuito a far conoscere la città e la sua storica vocazione enologica anche al di fuori dei confini territoriali, grazie alle sue inesauribili conoscenze in fatto di enologia e spumantistica. Cittadino esemplare, per Conegliano e per l'Italia intera che grazie anche a lui si avviava a unirsi sotto un unico simbolo, quel tricolore che ancora oggi ci accomuna. Antonio Carpenè tra gli uomini simbolo della storia d'Italia dunque, così come la sua azienda Carpenè Malvolti, che dal 1868 rappresenta nel mondo un simbolo della spumantistica di alta qualità'. Di questo, della storia del vino italiano e di quanto la figura di Antonio Carpenè sia stata importante nell'evoluzione del Prosecco degli ultimi due secoli, parlerà Etile Carpenè - quarta generazione dell'azienda - nel talk show condotto da Daniele Cernilli, organizzato al Teatro degli Astrusi di Montalcino per venerdì 18 febbraio dalle 10 alle 13, su iniziativa del Consorzio di Tutela del Brunello di Montalcino in occasione della manifestazione "Benvenuto Brunello", al quale interverranno anche altri nomi illustri dell'enologia italiana come Gancia, Ricasoli e altri storici produttori di Brunello di Montalcino. "
Le bollicine di Carpenè Malvolti sono state praticamente le "guest stars" dell'intera giornata, del Benvenuto Brunello.

Fabrizio Del Bimbo

Assegnati i premi Leccio d'Oro a Montalcino


Appuntamenti irrinunciabili dell’edizione 2011 di Benvenuto Brunello sono stati l’assegnazione del premio Leccio d’Oro e la posa della piastrella celebrativa.
Ad aggiudicarsi il premio Leccio D’Oro quest’anno sono stati l’Osteria Ristorante Nostrana di Portland (Oregon, USA) per la categoria osterie, Il Ristorante Romano di Viareggio (LU) per la categoria ristoranti e l’enoteca La mia cantina di Padova per la categoria enoteche.
L’osteria ristorante Nostrana (http://nostrana.com) , miglior ristorante del 2005 per la rivista “The Oregonian”, nasce nello stesso anno nella città di Portland, in Oregon, grazie alla passione per i piatti autentici della chef Cathy Whims e di suo marito David West. Nostrana puna tipica taverna italiana che serve piatti di stagione classici e creativi che riflettono lo stretto legane tra Cathy e gli agricoltori del nordovest degli Stasi Uniti. Molte le aziende di Montalcino presenti in carta, sia con il Brunello che con il Rosso di Montalcino.
L’enoteca La mia cantina (www.lamiacantina.it di Nicola e Marta Valentini nasce nel 1979 per opera di Francesco valentini, che per 30 anni ha gestito con dedizione l’enoteca. Con il suo carisma la sua persona si è spesso sovrapposta al marchio dell’azienda, facendo così crescere la fiducia di molti appassionati consumatori. Nel centro storico di Padova, l’enoteca offre una scelta di quasi 1200 etichette di tutto il mondo. Ottima la presenza di Brunello e vini di Montalcino.
Il ristorante Romano (www.romanoristorante.it) di Romano e Roberto Franceschini nasce a Viareggio (LU) nel 1966 ad opera dei giovanissimi Romano e Franca, marito e moglie, in Via Mazzini. Dal 2001 il figlio Roberto è entrato a far parte della gestione, con Franca sempre in cucina e Romano e il figlio in sala e all’accoglienza. Nel menu molti piatti di pesce, ma anche di carne, da abbinare ai numerosi Brunello presenti in carta.
La giuria che ha scelto i locali era composta, come di consueto, dal Presidente del Consorzio Ezio Rivella e dai componenti il Comitato di presidenza Donatella Cinelli Colombini, Marco Cortonesi, Giancarlo Pacenti e Fabrizio Bindocci, e dagli esperti Allan Bay, illustre giornalista nel settore enogastronomico e collaboratore del Corriere della Sera; l’enogastronoma e scrittrice di libri sul cibo per il mercato USA Faith Willinger; il presidente dell’Associazione Italiana Sommelier (AIS) Antonello Maietta e il presidente del Gruppo del Gusto della Stampa Estera in Italia Alfredo Tesio.
Per quanto riguarda la piastrella celebrativa, apposta come da tradizione sul muro esterno del Palazzo Pubblico di Montalcino, rappresenta l’immagine fotografica di una giovane donna con la fortezza di Montalcino adagiata sulla testa, perifrasi ironica ma ottimista della dama con la corona turrita che simboleggia l’Italia. La posa della piastrella è accompagnata quest’anno dalla medaglia e dalla lettera del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha voluto in questo modo esprimere la propria stima per tutta l’enologia nazionale e che a Montalcino, in occasione di “Benvenuto Brunello”, festeggia la spettacolare ascesa dall’umile condizione di metà Ottocento ai successi internazionali di oggi.


Nicoletta Curradi

lunedì 14 febbraio 2011

Donatella Cinelli Colombini onora i suoi avi con il Brunello Camicia Rossa


Brunello di Montalcino 2006 Camicia Rossa
A centocinquant’anni dall’Unità d’Italia Donatella Cinelli Colombini onora la memoria del suoi antenati con l'edizione limitata del Brunello Camicia Rossa

Per Donatella Cinelli Colombini i centocinquant’anni dall’unità d’Italia sono l’occasione per onorare gli antenati che maggiormente hanno partecipato alle lotte d’indipendenza: Angelo e Guelfo Guelfi. A loro è dedicata una piccola selezione di 1000 esemplari di un grandissimo Brunello di Montalcino 2006, vendemmia cinque stelle.
L’etichetta disegnata dal pittore Alessandro Grazi, è la camicia rossa del generale Garibaldi che sembra avvolgersi a coprire interamente la bottiglia. La scritta in verticale, con il nome del vino, è conclusa in alto da una coccarda tricolore con al centro una colomba bianca simbolo di pace e della cantina Casato Prime Donne di Montalcino in cui è stato prodotto il Brunello.
Dietro è riportata la dedica di Donatella Cinelli Colombini << La camicia rossa, vestita da Garibaldi e dai suoi soldati, è oggi indossata dal mio meraviglioso Brunello 2006 che vi invito a bere ricordando la generosità e il coraggio di chi, come i miei antenati, ha reso libera e unita l’Italia>>.
Il Brunello “Camiciarossa” è in vendita nelle cantine del Casato Prime Donne a Montalcino e della Fattoria del Colle a Trequanda, nel negozio “Toscanalovers” Via delle Terme 33 a Siena e tramite il sito www.cinellicolombini.it

Un cenno alla storia:
Angelo e Guelfo Guelfi
Angelo Guelfi e gli altri patrioti maremmani si trovarono davanti Giuseppe Garibaldi in modo inaspettato e improvviso alla fine dell’agosto 1849. La moglie del generale, Anita , era morta pochi giorni prima nelle paludi di Comacchio. Il generale e il capitano Leggero avevano attraversato l’Appennino a piedi braccati dall’esercito austriaco. Erano sfiniti, soli, senza mezzi né guida. Angelo Guelfi e i suoi amici patrioti toscani nascosero Garibaldi nelle loro case tenendo segreta la presenza del Generale persino ai loro familiari. Fu così che l’impresa ebbe successo e, benché la polizia granducale tenesse d’occhio i patrioti e soprattutto il Guelfi per le sue simpatie liberali, il 2 settembre, Garibaldi prese il mare a Cala Martina e qualche giorno dopo giunse sano e salvo nella terra amica di Liguria.
Angelo Guelfi aveva un figlio di 12 anni di nome Guelfo al quale, molto tempo dopo e in gran segreto, raccontò del suo incontro con Garibaldi. Il giovane ereditò il patriottismo del padre e, in occasione della seconda guerra di indipendenza, si arruolò volontario nei Cacciatori delle Alpi. Sotto il comando di Garibaldi combatté a Bezzecca. Aveva una lettera del padre diretta al Generale e Garibaldi lo ricevette immediatamente presentandolo ai figli con parole di gratitudine affettuosa.
Molto più tardi, nel 1889, Guelfo Guelfi raccontò la fuga di Garibaldi attraverso la Toscana in un opuscolo intitolato Dal molino di Cerbaia a Cala Martina, che servì a finanziare il monumento eretto per ricordare i 21 patrioti toscani che aiutarono il Generale.

Per maggiori informazioni
Alessia Bianchi
www.cinellicolombini.it
tel. 0577 662108

Nicoletta Curradi

giovedì 10 febbraio 2011

It's Chianti Classico time!


Il Gallo Nero termina il tour negli USA registrando consensi unanimi da parte del suo mercato più importante. Operatori e giornalisti hanno salutato vecchie e nuove annate della famosa DOCG toscana. In contemporanea il Chianti Classico e' in vetrina sulla Fifth Avenue nel grande store di Eataly.
Il 15 e 16 febbraio il Chianti Classico replica alla Stazione Leopolda di Firenze nella Chianti Classico Collection.


Inizia davvero bene il 2011 del Chianti Classico. Dopo le prime proiezioni che registrano un incremento delle vendite nel 2010 del 21% rispetto all’anno precedente, il Gallo Nero supera a pieni voti il primo banco di prova dell’anno: il confronto con stampa e addetti ai lavori negli USA, confermando le grandi potenzialita' del primo mercato del Chianti Classico (27%).

Insieme ai cugini del Brunello di Montalcino e del Vino Nobile di Montepulciano e al veneto Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore (the Italian Wine Masters), il Consorzio Vino Chianti Classico ha incontrato il gotha del vino americano prima a Miami (2-3 febbraio) e poi a New York (8 febbraio).

Il pubblico intervenuto nel corso delle tre giornate ha espresso grande entusiasmo per le nuove annate di Chianti Classico, ma ha avuto anche la possibilità di apprezzare la capacità di invecchiamento della storica DOCG Toscana nell’ambito del seminario “The waiting game" condotto dall’istrionico giornalista Kevin Zraly, inventore di Windows on the World, che ha dato vita a un vero e proprio show, rivelando e facendo apprezzare ad un pubblico molto attento le peculiarità del Chianti Classico.

Alla manifestazione che si e' tenuta all'Hilton (in Avenue of the Americas) a New York hanno partecipato oltre 1000 operatori e circa 150 giornalisti, tra cui alcuni “new media” che hanno commentato in diretta sui diversi blog e “social” l’evoluzione dei seminari e delle degustazioni.


Il viaggio negli USA ha anche dato il via a un progetto di promozione del Chianti Classico ad Eataly NY, il famoso punto vendita dell’eccellenza italiana inaugurato ad agosto nella Grande Mela: con It’s Chianti Classico time! il consumatore americano più attento e sensibile alla qualità ha cosi la possibilita' nel mese di febbraio di degustare e acquistare 22 etichette della nota DOCG Toscana, sia nei sei ristoranti di Eataly che nei bar e nell'enoteca del grande store.


“L'accordo con Eataly commenta Marco Pallanti, presidente del Consorzio Vino Chianti Classico - va al di là di una semplice operazione promozionale: con Oscar Farinetti abbiamo trovato da subito una comunione di intenti che è figlia di una medesima sensibilità verso la qualità, i contesti e i modi con cui deve essere trattata. Noi produttori del Chianti Classico abbiamo la fortuna di far nascere e crescere una delle più rappresentative eccellenze italiane, Eataly ha il merito di saperla valorizzare al meglio. Abbiamo semplicemente unito la filiera dell'eccellenza, quel processo che oltre a generare e promuovere un prodotto si propone al tempo stesso di stimolare il consumatore verso una cultura eno-gastronomica più sana e consapevole. Sono certo che dopo questa “full immersion” nel mondo del Gallo Nero i consumatori americani ameranno ancora di più il nostro straordinario vino apprezzandone le differenze, scoprendo il loro vino del cuore, ma soprattutto entrando in profondità nel Chianti Classico lifestyle."

I numeri di Eataly infatti parlano da soli: 600 dipendenti, 10.000 visitatori di media al giorno, dai 3 ai 5000 coperti al giorno nei sei ristoranti. Previsione minima di vendita per il Chianti Classico di 3000 bottiglie solo nei giorni della promozione. E un palcoscenico d'eccellenza che si affaccia su una delle strade più conosciute nel mondo.

Pochi giorni e il Gallo Nero torna in scena alla “Chianti Classico Collection”, l’evento promosso dal Consorzio Vino Chianti Classico destinato alla stampa e agli operatori, di scena alla Stazione Leopolda di Firenze il 15 e 16 febbraio, per presentare l’anteprima delle annate 2010, 2009 e della Riserva 2008 del Chianti Classico (info: www.chianticlassicocollection.it), aprirà una finestra sull’“oro verde” del Gallo Nero, ed in particolare sull’annata 2010, ottima per quantità e qualità, con assaggi, educational, degustazioni guidate ed incontri con i produttori.

Nicoletta Curradi

mercoledì 9 febbraio 2011

Il Chianti Classico è "green"


Il Consorzio del Gallo Nero sarà partner ufficiale per il mondo del vino di “save miguel”,
la campagna di sensibilizzazione di “Amorim Cork Italia” per l’uso dei tappi in sughero
Con il riciclo dei tappi di tutte le cantine, a “Chianti Classico Collection”
(Firenze, 15-16 febbraio) inizia la rivoluzione “verde” del Chianti Classico.

Grazie all’uso dei tappi in sughero, che per loro natura assorbono l’anidride carbonica (durante la sua vita ogni tappo ne assorbe 8,8 grammi), il Gallo Nero aiuta l’ambiente: i tappi dei suoi 40 milioni di bottiglie assorbono infatti 352.000 kg di Co2 all’anno, pari a 964 kg al giorno, e cioè 40,16 kg ogni ora, 27,83 grammi ogni minuto e 0,46 grammi ogni secondo. Materiale 100% sostenibile, riciclabile e rinnovabile, i tappi in sughero hanno emissioni di biossido di carbonio 24 volte inferiori a quelle degli screwcaps (i tappi a vite in alluminio) e 10 volte inferiori a quelle delle chiusure sintetiche. Con la raccolta ed il riciclo di tutti i suoi tappi in sughero, inizia la rivoluzione “verde” del Consorzio Vino Chianti Classico che con “Il Gallo Nero per Save Miguel” diventa partner ufficiale di Amorim Cork Italia, azienda leader mondiale nella produzione di tappi in sughero, rappresentando il mondo del vino italiano nella campagna per sensibilizzare enoappassionati e addetti ai lavori sull’importanza dell’utilizzo dei tappi in sughero, per una maggiore qualità del prodotto imbottigliato e una scelta eco-friendly, per preservare il patrimonio floro-faunistico delle foreste di sughere nel mondo.

A partire da “Chianti Classico Collection”, l’evento promosso dal Consorzio Vino Chianti Classico destinato alla stampa e agli operatori, alla Stazione Leopolda di Firenze il 15 e 16 febbraio, per presentare l’anteprima delle annate 2010, 2009 e della Riserva 2008 del Chianti Classico (info: www.chianticlassicocollection.it), il progetto prevede la raccolta ed il riciclo dei tappi in sughero in tutti i principali eventi dove sarà presente il Consorzio - dalla “Collection” a “Prowein”, da “Vinitaly” a “Classico è” - e nelle degustazioni nelle cantine del Gallo Nero, grazie a speciali raccoglitori facilmente individuabili. Il riutilizzo dei tappi servirà per la costruzione di una linea esclusiva di oggetti di design disegnati dai giovani studenti dell’Istituto Europeo di Design (Ied) di Firenze, realizzati in collaborazione con Amorim Cork Italia, e che entreranno a far parte di “Chianti Classico Life Style”, il merchandising ufficiale del Chianti Classico acquistabile online.
“L’idea è quella di salvaguardare l’ambiente - spiega Giuseppe Liberatore, direttore del Consorzio Chianti Classico - partendo dalla passione dei produttori del vino mentre raccontano le proprie etichette, attraverso la forza creativa dei giovani e l’impegno verso la materia prima e il suo patrimonio naturale di una delle più importante aziende del sughero del mondo”.

“Save Miguel” è la campagna promossa da Amorim per la salvaguardia di uno degli ecosistemi più ricchi del pianeta, dall’inquinamento e dalla desertificazione ambientale e sociale. Lanciata in Australia, Stati Uniti e ora anche in Italia, la campagna - di cui è testimonial l’attore, sceneggiatore e cabarettista hollywoodiano Robert Schneider, protagonista di un video su Youtube già cliccato da oltre 500.000 persone - è presente anche su Facebook, con un proprio gruppo di sostenitori, e su Flickr. Ma non solo, perché visitando il sito www.savemiguel.com si potrà adottare virtualmente una quercia da sughero ed entrare nella grande community della campagna amica dell’ambiente.

Nicoletta Curradi

martedì 8 febbraio 2011

Le Anteprime 2011 dei vini toscani




Hanno luogo nel mese di febbraio le Anteprime per le nuove annate delle Docg toscane Nobile di Montepulciano, Vernaccia di Sangimignano, Chianti Classico e Brunello di Montalcino.
L’inizio è previsto domenica 13 e lunedì 14 alla Fortezza di Montepulciano (SI) con la diciassettesima edizione dell’Anteprima del Vino Nobile, che vede “in passerella” l’annata 2008 e la Riserva 2007, che vantano rispettivamente le 4 e le 5 stelle.
In contemporanea, lunedì 14, si svolgerà l’Anteprima della Vernaccia di San Gimignano (SI) vendemmia 2010 e Riserve dal 2009 in poi. Come ogni anno, nella Sala Dante del Museo d’arte moderna e contemporanea De Grada, si terrà una degustazione comparativa tra il grande bianco toscano e altri vini dal mondo. Questa sarà la volta dei bianchi di Calce, piccola località nel Sud de France (Aoc Roussilllon).
Mercoledì 16 si prosegue, nella cornice della Stazione Leopolda di Firenze, con Chianti Classico Collection. La tradizionale kermesse delle etichette del Gallo Nero prevede circa 130 Cantine che presenteranno le ultime annate uscite sul mercato e le anteprime da botte di una vendemmia 2010 dalle grandi aspettative.
Per concludere, venerdì 18 a lunedì 21, a Montalcino (SI), patria del Brunello, si potranno assaggiare l’annata a 5 stelle 2006 e la Riserva 2005 di questo grande vino, che vanta, al pari del nostro Paese, ben 150 di storia. Per l’occasione alcuni dei protagonisti di questo territorio parleranno del suo straordinario successo a livello mondiale, in un talkshow dal titolo “150 anni d’Italia – 150 anni di Brunello”, in programma il 18 mattina al Teatro degli Astrusi.
Per informazioni: www.consorziovinonobile.it, www.vernaccia.it, www.chianticlassicocollection.it, www.consorziobrunellodimontalcino.it

Fabrizio Del Bimbo

domenica 6 febbraio 2011

I vini di Rocca delle Macie, passione da un quarto di secolo


La trattoria “Da Burde” di Via Pistoiese a Firenze ha ospitato nei giorni scorsi una serata speciale tutta dedicata ai vini di Rocca delle Macie E ‘ un’azienda giovane e dinamica che in 25 anni è riuscita ad affermarsi nel panorama della viticoltura toscana. Originari della puglia, ma residenti a Roma, i fratelli Zingarelli, figli di Italo, hanno deciso nel 1985 di continuare la fiorente attività intrapresa dal padre, dando vita ad un’azienda vitivinicola nel cuore del Chianti Classico. La prima vendemmia è avvenuta nel 1978, con ottimi risultati, con produzioni che ottengono numerosi riconoscimenti anche a livello mondiale. Oggi l’azienda dispone di 600 ettari di cui 200 coltivati a vigneto e 80 ad oliveto, suddivisi in 6 tenute: Le Macie, Sant’Alfonso, Fizzano, lòe Tavolelle nel Chianti Classico, Campomaccione e Casamaria in Maremma.
I vini offerti in degustazione, abbinati aglòi ottimi piatti di cucina toscana dei cuochi di “Da Burde”, erano Occhio a Vento – Vermentino di Maremma Toscana IGT 2009, Tenuta Sant’Alfonso Chianti Classico Docg 2007, Ser Giovato Toscana IGT 2001 e 2005, Chianti Classico Riserva Docg 1997 e il Vin Santo Chianti Classico Doc 2005. Non mamcava l’olio extravergine d’oliva 2010.
Con i suoi 3 milioni e mezzo di bottiglie prodotte ogni anno Rocca delle Macie prosegue il suo percorso di successo per il 2011 nel panorama vitivinicolo.


Fabrizio Del Bimbo

giovedì 3 febbraio 2011

Vitereta, dove passato e presente si incontrano



I fortunati ospiti degliincontri conviviali che hanno caraterizzato i due premi, quest'anno eccezionalmente "gemellati", Caterina de'Medici di Firenze e Tarlati di Arezzo, hanno avuto l'opportunità di assaggiare gli ottimi vini prodotti dalla Tenuta Virereta, che è situata nel territorio di Laterina (AR).
Tra i rossi spiccano lo Sterpo e Ripa della Mozza 2007 (Sangiovese), Capitoni (Cabernet Sauvignon), il rosato Rosadele (Sangiovese e Cabernet Sauvignon) e il bianco Donnaurora (Chardonnay), il vino frizzante (Trebbiano toscano(, oltre al delizioso Vin Santo (Trebbiano toscano).


Conoscenza, competenza e passione, qualità che, in una regione come la Toscana. Sono elementi che conferiscono carattere e forza ad un sogno diventato progetto imprenditoriale delle famiglie Del Tongo e Bidini: la Tenuta Vitereta. Un profondo legame con una terra dove gli uomini da sempre realizzano grandi opere e dove, nel corso del tempo, hanno saputo creare zone vinicole di valore impareggiabile, riconosciuto in tutto il mondo. Nella campagna aretina dove i grandi vini rappresentano un modello di convivialità e cultura: i vini della Tenuta Vitereta sono ottenuti dalla selezione e lavorazione di uve coltivate sui terreni della Tenuta e sono un patrimonio culturale di grande valore, coreato con il lavoro lento e paziente di generazioni. E sono vini che sempre più negli ultimi anni hanno ottenuto riconoscimenti, sia dal pubblico degli esperti sia dai consumatori, perché le nostre uve autoctone di Sangiovese, Trebbiano Toscano, Malvasia e Aleatico e quelle internazionali Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah e Chardonnay vengono seguite con passione in ogni momento: è così che diventano i grandi vini della Tenuta Vitereta.

Ma Vitereta non significa solo vino: qui vengono prodotti anche ottimi formaggi e salumi...

Fabrizio Del Bimbo