giovedì 4 novembre 2010
A Tokyo il vino italiano fa sistema
Si rafforza la collaborazione fra i quattro consorzi Brunello di Montalcino, Chianti Classico, Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore e Vino Nobile di Montepulciano, che a Tokyo dimostrano come il vino italiano sappia fare sistema.
C’erano proprio tutti al Mandarin Oriental Hotel di Tokyo per The Italian Wine Masters, evento che ha visto protagoniste le aziende dei consorzi di tutela Brunello di Montalcino, Chianti Classico, Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore e Vino Nobile di Montepulciano. Fra gli oltre 600 ospiti che hanno affollato le sale, numerosi gli importatori, i ristoratori e i giornalisti, ma anche le istituzioni tra cui l’ambasciatore italiano a Tokyo Vincenzo Petrone. Durante la sua visita al banco d’assaggio, passeggiando tra i tavoli delle aziende espositrici, Petrone ha confermato che il vino italiano è uno dei prodotti simbolo del nostro paese ma necessita di un maggiore impegno di promozione. Per conquistare la fiducia del Giappone, infatti, sono necessari nono solo l’alta qualità del prodotto ma anche la costanza negli investimenti. Per questo i quattro consorzi hanno scelto di realizzare un piano triennale che alternerà occasioni di incontro tra le aziende e il mercato, finalizzate a individuare nuovi canali commerciali, a momenti di formazione e didattica, attraverso seminari per spiegare le peculiarità dei quattro vini italiani e le garanzie offerte dal sistema della Denominazione di Origine Controllata e Garantita.
In Giappone, mercato piccolo ma qualitativo, l’Italia è il secondo paese fornitore di vino dopo la Francia: per crescere il vino italiano deve erodere quote ai competitor.
Per questo, con l’obiettivo di migliorare il posizionamento del prodotto, i quattro consorzi Brunello di Montalcino, Chianti Classico, Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore e Vino Nobile di Montepulciano hanno scelto Tokyo come tappa per The Italian Wine Masters, progetto inaugurato negli USA a inizio anno con un duplice scopo: promuovere quattro dei più importanti vini italiani che si fregiano della Docg, ma anche creare uno spirito di squadra tra denominazioni di qualità per rafforzare l’immagine dell’enologia italiana.
Al Mandarin Oriental Hotel, The Italian Wine Masters ha visto la partecipazione di più di 80 aziende, 600 operatori del settore e giornalisti e 200 consumatori selezionati tra i “wine expert”. Il banco d’assaggio è stato preceduto dalla conferenza stampa per presentare le quattro denominazioni e illustrare il sistema dei vini di qualità in Italia. Si sono poi svolti due seminari di approfondimento, condotti da Katzuo Naito, sommelier e giornalista, cui hanno preso parte circa 200 operatori. Il tour asiatico inaugurato con successo a Tokyo prosegue per le tre denominazioni toscane, che sono approdate oggi ad Hong Kong dove si è aperta la terza edizione dell’International Wine & Spirit Faire.
Nicoletta Curradi
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